Si tratta di un’alterazione della curvatura della cornea che induce astigmatismo irregolare, spesso associato a miopia. Le cause del cheratocono sono ancor oggi in parte sconosciute; è spesso familiare. Si ipotizza sia dovuto ad uno slittamento dei legami intercellulari tra le fibrille collageniche che costituiscono la cornea. Può essere bilaterale e manifestarsi nei due occhi in tempi diversi. Si tratta dunque di un disordine che progredisce lentamente, che può impiegare alcuni anni per svilupparsi e può arrestarsi in qualsiasi stadio della sua evoluzione. Può essere congenito (raramente); abitualmente colpisce i giovani tra i 12 ed i 25 anni e tende a stabilizzarsi nella sua evoluzione dopo i 35 anni d’età.
I pazienti affetti da cheratocono avvertono inizialmente visione sfuocata e distorta. Questi primi sintomi possono essere accompagnati da fotofobia (sensibilità alla luce) e bagliori improvvisi.
I soggetti affetti da Cheracono, hanno necessità di cambiare spesso il valore di correzione dei propri occhiali, a causa del progressivo calo visivo. Negli stadi avanzati della malattia può verificarsi un calo precipitoso della capacità visiva, dovuto all’opacizzazione dell’apice del cono. È fondamentale ricorrere ad un Oculista all’insorgenza dei primi sintomi poiché il trattamento tempestivo garantisce maggiori possibilità di successo della cura.
Se nel corso della visita il dottor Leopardi dovesse ipotizzare la presenza di un cheratocono si condurranno Esami strumentali specifici, per confermarne lo stadio e l’evoluzione.
La progressione di questa malattia è oggi arrestabile ricorrendo al CROSS-LINKING, tecnica laser assolutamente indolore che consiste nell’irrobustimento dei legami intercellulari delle fibre di collagene corneali. Lo strumento laser emettendo luce ultravioletta sulla superficie corneale favorirà l’assorbimento di un collirio a base di RIBOFLAVINA (vitamina B2).
Per saperne di più (mettere il trafiletto degli interventi)
Il Cheratocono può evolvere tanto da richiedere una soluzione chirurgica. In questi casi, che rappresentano circa il 20% delle forme più gravi, si può rendere necessario il trapianto della cornea, detto anche Cheratoplastica. Esistono molti tipi di Cheratoplastica, i più diffusi sono due:
Per tanti anni il problema maggiore della cheratoplastica è stato quello di reperire un numero sufficiente di donatori, oggi la disponibilità di cornee è maggiore e quindi il trapianto di cornea non deve più essere visto come un evento eccezionale ma è sempre da considerarsi un intervento complesso e con un decorso che dura mesi prima di raggiungere l’assestamento visivo e refrattivo.
La qualità della visione migliora con il trapianto di cornea ma è l’Oculista che decide quando è il momento di fare l’intervento o cerca altre soluzioni meno invasive che consentano un mantenimento della visione. Questo perché ci sono i possibili rischi della chirurgia ed i risultati visivi spesso sono tali da richiedere comunque l’utilizzo di occhiali o lenti a contatto.
Dopo l’intervento di CROSS – LINKING il Paziente esce dal Centro di Chirurgia Refrattiva con una lente a contatto applicata all’occhio trattato, che verrà rimossa 3 – 4 giorni dopo il trattamento dall’Oculista nel corso della prima visita di controllo. La terapia sarà con colliri specifici e durerà 2 o 3 mesi. È opportuno ricordare che se il paziente utilizzava occhiali o lenti a contatto precedentemente continuerà ad usarli. Dopo qualche mese di assestamento la capacità visiva, a parità di correzione, tenderà a migliorare per la maggiore stabilità dei legami intercellulari.